Non sono un 𝐨𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨.
Sono una 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚.
Una 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚 che parla attraverso i propri stati d'animo.
Racconto la 𝐯𝐢𝐭𝐚. La mia.
Vivo in continua 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚, intrappolata nel mio 𝐥𝐚𝐛𝐢𝐫𝐢𝐧𝐭𝐨 fatto di difficoltà quotidiane, di fragilità.
Ciò che 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐨 mi appare come un 𝐟𝐥𝐚𝐬𝐡.
Non è il frutto della 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 condizionata ma la mia parte più sincera e spontanea a parlare...quella che mi è così oscura, essenziale.
𝐃𝐚𝐧𝐳𝐨 parole che mi colpiscono come frustate, lasciandomi senza fiato, apparentemente senza un senso.
È sulla spinta di percezioni ed emozioni che queste 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 mi danno, che scrivo ciò che penso e danzo ciò che sento.
𝐒𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 per me è catartico.
𝐃𝐚𝐧𝐳𝐚𝐫𝐞 per me è espressione di quella catarsi.
Sono io che appartengo alle mie parole, alla mia danza.
E non viceversa.
Voglio liberarmi da ogni 𝐭𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐥𝐚 interiore che mi soffoca e mi trattiene.
Credo che 𝐧𝐨𝐭𝐞 e 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 scelgano da sé da chi e come farsi danzare.
Io sono al loro servizio.
La mia 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚, trova modo per esprimersi, rendendo tutto solo un po' più osservabile per chi, forse, 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞 di essere sordo o cieco.
𝐋𝐨𝐭𝐭𝐨 per ottenere forza ogni giorno.
Forze solo così, conoscerò davvero 𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚.
Ci vuole più 𝐜𝐨𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 ad avere coraggio...che a farsela addosso.
𝐄 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐧𝐨𝐧 è 𝐢𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐫𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢.
𝐋𝐞𝐭 𝐭𝐡𝐞 𝐟𝐥𝐨𝐰, 𝐟𝐥𝐨𝐰𝐬 𝐢𝐧 𝐲𝐨𝐮 💜.
-Giulia Akali Pavan
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